Per attraversare il confine di stato dell’Ucraina, è necessario disporre di documenti di identità ufficiali: un regolare passaporto ordinario o biometrico. Oltre al permesso di ingresso nel Paese di destinazione: visto o permesso di soggiorno.

Quando si pianifica un soggiorno fino a 90 giorni (sei mesi) visto o dati biometrici. Se superiore a 90 giorni – permesso di soggiorno temporaneo (Permesso di soggiorno, PDS)).

È importante ricordare che hai una polizza assicurativa sanitaria per un periodo di alcuni giorni in più rispetto al periodo di soggiorno previsto nel paese di destinazione.

Il diritto di un cittadino ucraino di lasciare l’Ucraina può essere temporaneamente limitato nei seguenti casi:

  • ГIl cittadino è a conoscenza delle informazioni che costituiscono segreto di Stato. La partenza dall’Ucraina di un cittadino ucraino che è a conoscenza delle informazioni che costituiscono un segreto di stato dell’Ucraina potrebbe non essere consentita nei casi previsti dalla legge dell’Ucraina “Sui segreti di Stato”. Al cittadino cui è stato concesso l’accesso al segreto di Stato secondo le modalità previste dalla legge, e che ne era effettivamente a conoscenza, può essere limitato il diritto di congedo per residenza permanente in uno Stato estero fino alla declassificazione delle informazioni rilevanti, ma non oltre di anni dalla data di cessazione delle attività relative al segreto di Stato. La partenza per gli Stati con cui l’Ucraina ha accordi internazionali che prevedono tale partenza e il consenso ad essere vincolati dalla Verkhovna Rada dell’Ucraina non è limitata. Le restrizioni devono essere portate a conoscenza dei cittadini dal proprietario o dal suo ente autorizzato, dal capo dell’istituto di istruzione, dal comando dell’unità militare durante l’assunzione (addestramento) e l’arruolamento nel servizio militare, relative all’accesso alle informazioni che costituiscono un segreto di Stato. Limitazione dei diritti in relazione all’ammissione e all’accesso ai segreti di Stato.
  • Al cittadino è stata applicata una misura cautelare secondo la procedura prevista dalla normativa di procedura penale, alle condizioni in cui gli è vietato viaggiare all’estero – fino alla conclusione del procedimento penale o all’abolizione delle relative restrizioni.
  • Nel caso in cui un cittadino sia condannato per un reato – prima di scontare una pena o una liberazione dalla pena.
  • Quando un cittadino elude l’adempimento degli obblighi impostigli da una decisione del tribunale o da una decisione di altri organi (funzionari), che è soggetto a esecuzione secondo le modalità prescritte dalla legge – fino all’adempimento degli obblighi o al pagamento degli arretrati degli alimenti.
  • Il cittadino è sottoposto alla vigilanza amministrativa della Polizia di Stato – fino alla cessazione della vigilanza.

L’ingresso nell’UE è consentito ai cittadini che:

  1. avere a portata di mano un documento per l’attraversamento della frontiera (passaporto, documento di viaggio per bambini, passaporto diplomatico, ecc.);
  2. possono giustificare lo scopo e le condizioni del loro soggiorno nell’UE;
  3. disporre di risorse finanziarie sufficienti sia per rimanere nell’UE che per tornare in Ucraina, o essere in grado di ottenerle legalmente;
  4. non figurano nell’elenco delle persone a cui è stato vietato l’ingresso nell’UE;
  5. non rappresentano una minaccia per l’ordine pubblico, la sicurezza, la salute pubblica o le relazioni internazionali.

In Italia esistono diverse opzioni per i permessi di ingresso (certificati):

  • Certificato per turismo- “turista”.
  • Certificato per familiare – “famiglia” – rilasciato al coniuge, ai figli minori, ai figli adottivi, ai parenti, alle persone a carico di cittadini italiani, ai fini del ricongiungimento familiare. Questo tipo di certificato viene rilasciato per un periodo di 2 anni con facoltà di proroga.
  • Certificato per dimora – “abitazione” – questo tipo è adatto a cittadini facoltosi che hanno acquistato immobili in Italia o hanno stipulato un contratto di locazione a lungo termine. Questo certificato esclude l’opportunità di lavorare o studiare nel paese, nonché di svolgere attività commerciali.
  • Attestato di lavoro – “impiegati” – ogni anno l’Italia prevede quote per i lavoratori stranieri. La media è di 30.000 persone all’anno.